Conosci le DOC Ostuni: Villa Agreste punta sulla formazione degli operatori

Non era facile riuscire a mettere attorno allo stesso tavolo un cospicuo gruppo di operatori della ristorazione ed enotecari, ma l’incontro tenutosi lo scorso 29 gennaio 2024 a Villa Agreste, nella campagna ostunese che digrada verso l’Adriatico, è riuscito nell’intento. C’è da dire che l’occasione era ghiotta: una giornata di formazione gratuita con focus sulle DOC Ostuni, ma con importanti sezioni dedicate alle varie tipologie di vinificazione, in un periodo in cui le aziende del settore sono a riposo per le meritate ferie, in una location attrattiva, con relatori di livello. Un modo anche per conoscersi, rivedersi, fare networking e creare reti.

Enzo Iaia, titolare dell’azienda e grande appassionato di identità territoriale, racconta: “Le DOC Ostuni, denominazioni ancora poco conosciute, sono un piccolo scrigno che raccoglie delle perle rare: i vitigni Ottavianello e Impigno, ma anche il Francavidda, il Notardomenico. A Villa Agreste lavoriamo su questi vitigni come farebbe un archeologo: li abbiamo riportati alla luce e cerchiamo di dar loro la visibilità che meritano.”

Una storia che è stata raccontata agli oltre trenta partecipanti all’evento con la collaborazione di alcune esperte del settore vinicolo: Paola Restelli, sommelier AIS e Wine Immersive Expert, ha trattato le tematiche relative alla spumantizzazione, con le debite differenze tra metodi di produzione, e dando appositi consigli sull’approccio alle bollicine per quanto gli abbinamenti. Titti Dell’Erba, sommelier AIS e Wine Consultant esperta di rosé, ha raccontato storia e metodi di produzione dei rosati, sfatando alcuni miti sulla giovinezza e bevibilità delle annate meno recenti, e curando una mini-verticale di due annate del rosato dell’azienda. Entrambe socie della delegazione pugliese delle Donne del Vino, hanno dato un contributo fondamentale alla riuscita dell’evento.

Il turismo è ormai una leva di sviluppo importantissima per questa porzione di Puglia: il racconto dell’identità di un territorio ad un visitatore è fondamentale, e va realizzato anche attraverso l’enogastronomia. Molto del lavoro di “mediazione” tra i produttori e i consumatori, quindi, ricade sulle spalle di ristoratori, operatori di sala, enotecari: è importante che sappiano dare la giusta rilevanza al “genius loci” non solo nella preparazione e presentazione delle pietanze, ma anche nei giusti consigli per i vini. Cibo e vino, infatti, sono un tramite importantissimo ed immediato attraverso il quale passano messaggi di rilievo: chi eravamo, chi siamo diventati, e dove vogliamo andare.

E la formazione rimane la base più importante per poterlo fare correttamente.

Ficodindia

L'appartamento è composto da una stanza da letto matrimoniale e da un bagno interamente ricavati nella roccia, una zona giorno con poltrona letto e una cucina attrezzata con caminetto a legna. L’esterno dà su un patio dalla meravigliosa vista dei filari delle vigne. L'ideale per chi cerca il contatto diretto con la natura e una solitudine rigenerante.

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