Il progetto vino di Enzo Iaia premiato da un nuovo passaggio su Rai Uno.

Lo scorso 8 gennaio il nostro rosato iconico ha avuto una ribalta nazionale: grazie al gastronomo e sommelier Andrea Amadei, infatti, il 26 Agosto è stato presentato nella trasmissione “È sempre mezzogiorno” condotta da Antonella Clerici su Rai Uno. Non è la prima volta che la nostra azienda viene scelta per questa trasmissione, lo scorso anno, infatti, c’era stato il passaggio del Lumen In Aria, la nostra Bianco Ostuni DOC.

L’abbinamento, come di consueto, si fa con un piatto preparato da uno degli chef presenti in trasmissione (in questo caso si trattava di due chef, gli Improta, familiarmente detti “Improtas”): la preparazione era un rombo al forno, con pomodorini, capperi e olive.

Piatto che perfettamente si prestava alle caratteristiche del nostro rosato, che noi definiamo “un rosato dal passato”, in quanto abbiamo deciso nel 2020 di provare a vinificarlo come facevano i nostri nonni, mettendo insieme uve a bacca bianca e nera. Il risultato ci è piaciuto così tanto che lo abbiamo replicato anche nell’annata 2022 ed è frutto di ben sei vitigni autoctoni: Impigno, Francavidda, Minutolo per la quota bacca bianca, Ottavianello, Susumaniello e Notardomenico per la parte rossa. Le percentuali sono di circa 70% di bacca bianca e il restante 30% rossa: il risultato è un vino piacevolissimo, con sentori di frutta mediterranea ma anche tropicale (il Francavidda apporta questa parte aromatica molto particolare), con una bella acidità ma mai esagerata, una buona sapidità che viene dal nostro sottosuolo calcareo e dalla vicinanza col mare, e una morbidezza data dall’Ottavianello, bacca soave e anche speziata. Un mix fantastico che consente a questo vino di accompagnare piatti di mare, come quello proposto in trasmissione, ma anche di stare accanto ai tipici aperitivi estivi pugliesi, a quiche e torte salate, burratine, etc.

In fin dei conti è così che nacque il rosato: i nostri nonni vendemmiavano tutto quello che avevano in campo insieme, uva bianca e nera, e facevano il vino per se stessi, poco importava loro quale colore si ottenesse, e alla fine quello che veniva fuori era un rosato molto intenso. Oggi abbiamo la possibilità di controllare tutti i processi di vinificazione e pertanto possiamo decidere anche che sfumatura di rosato vogliamo ottenere dalle uve che abbiamo. Nel nostro caso, essendo l’Ottavianello una bacca non troppo tintorea, abbiamo un rosato dalle sfumature più tenui, che però abbiamo scoperto reggere bene anche alla prova del tempo: alcune bottiglie dell’annata 2020, infatti, hanno avuto un’evoluzione addirittura migliorativa, intensificandosi in sentori e sapori. Questo a conferma che nel settore vinicolo non dobbiamo mai dare troppe cose per scontate!

Se avete perso la puntata della trasmissione, vi lasciamo qui lo spezzone video dedicato a Ostuni e al 26 Agosto.